Alberto Martini

Dopo il successo della mostra Maschere del ‘900, la Galleria del Laocoonte ha deciso di non smontare l’esposizione del Poema delle Ombre di Alberto Martini, affiancando ad esso una scelta di opere dello stesso artista. Di Alberto Martini (Oderzo 1876 – Milano 1954) saranno esposte oltre ad alcune tavole per i racconti di Edgar Allan Poe, le belle litografie, studi per illustrazioni, come quelle realizzate per La Lettura del Corriere della Sera, ed infine uno dei suoi più affascinanti autoritratti giovanili, un vero e proprio capolavoro di maestria della penna che immortala l’artista come il dandy decadente per eccellenza, o piuttosto per inarrivabile eleganza.

Il Poema delle Ombre

Il libro o poema delle ombre è un’opera misteriosa eseguita da Alberto Martini nel 1904 e continuata ancora nel 1909-10. Forse doveva illustrare un poema o addirittura un testo teatrale di cui però non abbiamo traccia se non la sintetica lista di un enigmatico sommario che rende ancora più misteriosa la funzione delle illustrazioni. Un coro muto di maschere ci guarda. C’è Venezia e il suo carnevale, ma ci sono maschere di congiurati, forse di ladri e di assassini, ma anche voluttuose maschere femminili velate che fanno pensare a congiure d’altro genere, a segreti convegni, a baci tra amanti ignoti gli uni a gli altri, ad una Venezia notturna tra Casanova e la marchesa Casati.

Macbeth atto V, 1910, china su cartoncino, cm 36 x 25,5
Il Poema delle Ombre, 1904-10, china acquarellata su carta, 15 x 19.
Le yovevr d’echecs de maetzel, 1914, china su cartoncino, cm 25,8×18
William Wilson, 1936, china su cartoncino, cm 26×37

Il Poema delle Ombre, 1904 – 1910, china acquerellata su carta, cm 19.4×15.2